Amos 8,4-7; Salmo 112 (113); 1 Timòteo 2,1-8; Luca 16,1-13
«Non potete servire Dio e la ricchezza».
La resurrezione di Gesù Figlio di Dio non è ancora completa: Maria è ancora l’Addolorata tra le madri.
«Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese»: voi cercate ancora di «comprare con denaro il povero e gli indigenti». Profittatori sulla vita dei poveri, dite ancora: «Venderemo anche lo scarto del grano».
Gesù ricorda che «Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro». Chi pensa, amministrando beni comuni, a rimpinguare le proprie ricchezze non è amministratore fedele. Se siamo figli ribelli, la voce di Dio ci ammonisce: «Certo, non dimenticherò mai tutte le vostre opere». «Rendete conto della vostra amministrazione». Per rendere completa la resurrezione la parola di Dio esorta: «Voglio che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese».
Fratelli: è inutile andare per santuari a cercare Madonne che piangono o sudano sangue. Fratelli e figli stanno continuamente piangendo e sudando sangue come Gesù e sua Madre Maria.
Il credente non attende che la restaurazione – resurrezione di tutto il Creato accada per un miracolo da parte del Figlio Gesù e di sua Madre o per fatalità. Il cristiano non si scandalizza se Francesco piega le ginocchia doloranti per baciare i piedi di chi è anche carnefice perché «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» e riconosce la dignità di ogni fratello: «Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore».
Gesù chiede che si «porgano al Padre domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, anche per i re e per tutti quelli che stanno al potere» perché tutti possano «condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio».
Pregare anche per amministratori infedeli? Il cristiano non è chiamato ad essere schiavo della malvagità altrui. Ricordando che «i figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce», il credente impari ad agire con «scaltrezza». Ne vale la pena se, per merito della pia scaltrezza dei credenti, della onestà e della preghiera, gli infedeli si convertono e divengono amministratori fedeli e giusti e rendono giustizia a coloro che hanno affamato e depredato. «L’uomo Cristo Gesù, ha dato se stesso in riscatto per tutti».