2 Samuèle 5,1-3; Salmo 121 (122); Colossési 1,12-20; Luca 23,35-43
Gloria a Cristo parola del Dio vivente
Tuscania: Apertura Porta Santa del Giubileo Diocesano dell’Addolorata
Il Vangelo non ha parole di rimprovero verso i credenti, anche se peccatori. Il rimprovero è apparente: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena?». Il rimprovero severo è verso gli ipocriti, verso la mancanza di verità.
Il Vangelo è invito a meditare l’Amore e ad accoglierlo: «Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni». Peccatori ed ingiusti, siamo invitati ed attesi a riconoscere la bellezza, ovunque risieda, in luoghi e persone ancora sconosciute.
Siccome «egli, Gesù, non ha fatto nulla di male», vicino a lui i sentimenti divengano preghiera.
L’Amore è dono e sorpresa: «Tu pascerai il mio popolo Israele»; sorpresa è trovarsi accanto una libertà di Amare infinita, senza limiti. Libertà è, come chiarisce un ‘amico’, ‘Incontro’ con «l’immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili». Sorpresa è il regno di Dio che si avvera ogni giorno per mezzo della iniziativa del Padre nella persona di Gesù e del Santo Spirito e per mezzo della attiva collaborazione dei credenti.Gesù, che è «anche il capo del corpo, della Chiesa», non sarà completo e perfetto finché il corpo, la Chiesa, non gli camminerà «dietro» seguendo le sue orme. «Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti». Gesù corregge decisamente Pietro: «Va’ dietro a me» ed insiste su questo «dietro a me», «perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose».
Il regno di Dio è questo calpestare le orme «dietro» Gesù Cristo, «parola del Dio vivente» perché «è piaciuto a Dio che abiti in lui tutta la pienezza». Noi facciamo parte di questa ‘pienezza’ perché da Gesù partecipata a chi accoglie l’invito e la chiamata al Regno di vita, di santità e di grazia.
Umilmente accorreremo vicino ai piedi della sua Croce gloriosa, dove abita ed accoglie stabilmente la Madre sua e, da quel momento, Madre nostra. Lo invocheremo: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Sarà la Madre dei dolori (Ma-donna, Mia Donna, Addolorata) ad accompagnarci per ricevere la sola risposta che Gesù darà a chi chiede il dono: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Il regno di Dio, al quale aspiriamo e che invochiamo più volte ogni giorno con le parole «Venga il tuo Regno», sarà, allora, perfetto «e, per mezzo di lui e in vista di lui, saranno riconciliate tutte le cose avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli».