La Parola aveva promesso: Egli ti schiaccerà il capo e tu lo insidierai al calcagno[2]Con la realizzazione di questa Promessa sono iniziati tempi nuovi. Non dovrebbe essere difficile scoprire i segni dell’avveramento della Promessa. Per i credenti basterebbe la sola Scrittura, senza commenti né spiegazioni: per i credenti è l’evidenza. Eppure difficoltà di comprensione sorgono e mettono in luce il contrasto tra il linguaggio della fede biblica e quello del mondo.

Linguaggio è non solo la parola che esce dalla bocca, ma tutta l’esistenza che parla all’uomo e a Dio, i comportamenti … tutto quello che esce dal cuore dell’uomo.[3]Un Linguaggio deviato per superficialità o per tirarci fuori dai problemi: l’atteggiamento umano, la risposta, davanti a nuovi ideali e nuove imprese è ancora continuamente a confronto con il linguaggio divino.

  1. Il Linguaggio umano: alla ‘normale’ domanda che Dio pone ad Adamo: «Dove sei?». Adamo dà una risposta ‘terrena’: ho avuto paura, sono nudo, mi sono nascosto. Quando vogliamo iniziare una impresa nuova, ideata per il progresso dell’uomo la risposta spesso è: “Non si può’! Tanto c’è poco da fare! E’ così”! Alibi dannosi, purtroppo non inutili (a favore del male), condizionano la mente e il cuore. La parola dell’uomo ‘normale’ è, solo condizionatamente, efficace: occorrono fatti che verifichino la Storia che non è fatta di peccato, ma di grazia. Il Peccato è sempre pronto all’insidia: “Quando la libertà diventa autonomia (non libertà, ma autonomia – pretesa autonomia da Dio) distrugge il creato e l’uomo «prende il posto» del Creatore. E questo è il grave peccato contro Dio Creatore”.[4]

Il Linguaggio, giovandosi di lamentele (almeno talvolta), opprime le menti dei fedeli prospettando situazioni sempre e soltanto dolorose e dannose per tutta la Chiesa, fa vedere la Storia della Presenza di Dio soltanto come Storia del fallimento della Croce e trascura Salvezza, Resurrezione, Gloria. Errando diamo credito alle parole – chiacchiere come se fossero anch’esse Parola di Dio; così prepariamo una sofferenza, per dono di Dio soltanto temporanea, per la Chiesa e il Regno di Dio.

  1. Il linguaggio divino: temporanea (la sofferenza), perché? la Parola di Dio è sempre efficace: la Parola che si manifesta nel giorno della Promessa preannuncia chiaramente:

Verrà una donna;
da lei verrà la salvezza del mondo;
partorirà un figlio che sarà il Figlio di Dio
ed il suo piede (il piede del Figlio) calpesterà il serpente.[5]
Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa (stirpe) ti schiaccerà la testae tu le insidierai il calcagno.[6]

E, nella pienezza del tempo (quando fu completato il tempo dell’attesa), Maria, donna figlia di Israele (colui che aveva lottato con Dio e, pur dolorante, era rimasto in vita), ascolta l’adempimento della Promessa antica:

Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.[7]

Descritti, sempre, come perdenti davanti alle malvagità, di fatto siamo sempre insidiati e vincenti: lentamente, silenziosamente, inesorabilmente. Guardando, indietro nei tempi, constatiamo come la Parola e la Promessa si stanno avverando.

 Il coraggio di vivere:

Non ci vuole coraggio per morire. Ci vuole coraggio per vivere. E per aiutare a vivere. A vivere una vita di Resurrezione. Voglia e certezza di costruire un domani migliore. Che la sofferenza di oggi sia Resurrezione di domani. Ma il Domani comincia Oggi. Adesso. E’ qui!

Il linguaggio dei credenti (biblico) ed il precedente linguaggio umano: ad una domanda e saluto non ‘normali’: Ave, piena di grazia, in risposta al saluto, la parola di Maria: Nulla è impossibile a Dio. «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». La Terra ormai è resa diversa: la risposta della donna Maria, turbata; non più con senso di paura, ma di attesa, realizza la Promessa.

Turbata, si domandava: è lontana da Maria una fede ipocrita, credulona, superstiziosa, mancante della Libertà dei Figli di Dio. Questa è la donna che la Terra tutta attendeva da secoli. Altre donne nel mondo ed in Israele erano state presenti, ma una sola è capace di non avere paura né di Dio né di se stessa nella sua libertà e nella sua Speranza. La risposta umana “non si può”, riceve smentita: al contrario del peccato che domina l’umanità con la paura, sta la Promessa di Dio che domina e redime l’umanità. Ci ha benedetti, scelti, prima della creazione del mondo per essere figli adottivi, eredi della gloria.

  1. Il Linguaggio mio, nostro. Oggi, qui?

Era stata data un tempo, quasi all’inizio del tempo, una risposta di Terra: «E fece quel che è male agli occhi del Signore, imitando i suoi padri».[8]Si può, cristianamente, dire ancora, come spesso accade: “i padri, quelli sì, che erano bravi?”. E’ tempo ormai di non suggerire più risposte ovvie ed abitudinarie. La risposta di Dio all’atteggiamento umano: Siete … dalla parte del “calcagno”. Apparentemente non è che sia una bella cosa stare dalla parte del calcagno, ma Dio non smentisce se stesso nella sua incapacità di volere il male e di costruire (non solo augurare) il bene: l’augurio si realizza per mezzo di una donna, come per mezzo di una donna era iniziato il peccato e la liberazione si rivela più importante del peccato.

Con Maria, la prima redenta, un segno che il male è sconfitto: ha inizio una Storia diversa e «contagiosa». Un Uomo diverso, pieno di Speranza: nel mondo, oggi, il bene è più forte e più contagioso del male.

E’ questa la caratteristica dell’Uomo – Cristiano, oggi, qui?

L’Inimicizia è tra la Donna e il Demonio.

La Battaglia è tra il Seme della Donna e il Seme del Demonio.

La Vittoria è del Seme della Donna sul Seme del Demonio.

Il Seme – Stirpe della Donna è: Gesù Cristo – Messia – Parola fatta Carne; Maria e tutti quelli che, in unione con Gesù Cristo, combattono. Nessun credente escluso.

La Lotta ha un solo vincitore: la Vittoria è già decisa; il Male è sottomesso al Bene; anche se, per un periodo, (Temporanea) tutto è stato sottomesso al maligno. E’ il tempo che trascorre dal primo peccato all’ora[9] della Morte e Risurrezione di Gesù Cristo: il male è stato sconfitto; il demonio insidia al calcagno; il Messia – il Seme schiaccia la testa.

A causa della continua insidia la vittoria è rallentata nel suo continuo realizzarsi ma non è rimandata, né impedita. Il Demonio e il Male possono solo insidiare il bene e rallentarne il cammino, ma la continua vittoria è del Bene \ Bello, la Vittoria è di Dio.

Dal momento della Resurrezione bisogna riscrivere tutta la Storia del Creato. Da qui rileggere e riscrivere, ri-tradurre la Parola, prendere il testo e vedere quanto quello che abbiamo corrisponde al piano di Dio: allora ri-traduciamo il “bene” in “Bellezza” il male in utilità egoistica umana. “Sono forse io il custode di mio fratello? Non è compito mio”.

Difficile, forse, comprendere per chi non ha fiducia; certo e sicuro è il traguardo (continuo, non lontano, appassionante) per chi nutre fiducia in sé e nella comunità dei credenti, quelli di “Buona volontà”.

Di fronte alla Bibbia, Lettera di Dio all’Uomo, Messaggio nuovo, per un Uomo nuovo, la risposta non dovrà esser che questa: Cantate al Signore un canto nuovo.

L’atteggiamento evangelico di ascolto della Lettera di Dio all’Uomo (una delle idee più natalizie ed evangeliche, mai prospettate): Rallegrati, schiaccerà la testa ai malvagi. A chi non è o non diventi capace di Bellezza guidato solo da interesse terreno. Rimarrà di terra, sarà breve, temporaneo, qui, oggi. Il male avrà smarrito il futuro. Ciò che è utile invecchia. Ciò che è bello rimane in eterno.

E allora? Perché ci deve essere bisogno di coraggio per dirlo?!

La scelta che Dio ha fatto di ogni essere umano: voluti e amati da Dio, ciascuno ha il suo inconfondibile posto nella Storia, ciascuno vi deve operare.

Tempi nuovi – Segni dei tempi: ai quali credere fermamente e verso cui tendere con “Amore” (del tipo di quello di Dio non del tipo delle convenienze e delle gelosie umane).

[1] 2017-12-8 Immacolata Concezione della Vergine Maria
[2] Genesi 3,15
[3] Matteo 15,10-20
[4] SESSIONE PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO, INAUGURAZIONE DI UN BUSTO IN ONORE DI PAPA BENEDETTO XVI, Casina Pio IV, Lunedì, 27 ottobre 2014
[5] Genesi 1 – 3. Marcello         Giombini, Verrà una donna,  Canzone da Cantata dei giovani alla vergine Maria
[6] Genesi 3,15
[7] Luca 1,31
[8] 2 Re 13,2.11
[9] Giovanni 2,4; 16,1-5