1. Preparazione al Natale[1]

Nel tempo del Natale, giorni di festa religiosa e familiare, più vivo è il desiderio ed il bisogno di sentire una partecipazione alla gioia e alla sofferenza dei Fratelli.
Che questa partecipazione non sia solidale nei momenti più intensi.
Che ogni giorno viva in ognuno una scambievole memoria.
La Fede sia Fiducia come quella di un granellino di senape: cresca ogni giorno ed in ogni cuore; divenga cammino e sequela di Cristo; si avverta come Amore fraterno.
Che ogni Famiglia, ogni Persona, cominciando da questo tempo, avverta che la solidarietà di un momento sta cambiando e divenga interesse e Amore costante.
Cadano gli interessi di parte, cresca il Dialogo, cresca l’Incontro
per mezzo di Gesù, con il Padre e con tutti i Fratelli.

 

  1. Che cosa è Religione?

 

Per il Cristiano: Rapporto, quasi dialogo, di Amore tra Dio e l’Uomo.
Per i non cristiani: Rapporto tra Dio e Uomo.
Il dialogo di Dio, il Dio di Gesù Cristo e del Vangelo, con l’uomo è vero dono d’Amore.
Per i non credenti nella “Bibbia” è solo illusione, buona se vogliamo, che dà stimolo a vivere i ricordi. I versi seguenti ne sono esempio:

Celeste
 è questa corrispondenza d’amorosi sensi,
celeste dote è negli umani.[2]

Per i credenti in Cristo il Dialogo Dio – Uomo non è illusione sentimentale, è realtà effettiva che porta non al ricordo, ma alla memoria. Nella fede cristiana il dialogo si è reso presente  e concreto attraverso la Parola ispirata ad ogni uomo, ma per la Promessa, ai progenitori, parlata, ad Abramo e, dopo lui, agli antichi padri di Israele, scritta, ad iniziare da Mosè, fatta Carne – Vita anche Umana, in Gesù, Figlio del Padre, con la forza dello Spirito.

Compito, Missione, dell’Uomo, per la sua felicità è apprendere, per mezzo del dialogo donato da Dio, come imitare la Felicità e Fedeltà di Dio: per questo la Parola – Dio (ispirata, parlata, scrittasi è fatta Carne.

L’auspicio è che anche la parola dell’uomo abbia il coraggio di farsi “carne”, vita concreta (nei sentimenti e nelle opere) per la redenzione di ogni uomo.

All’Uomo spetta la Missione: Irrigate la terra e fatene un giardino.

  1. Per il Natale: La Parola si è fatta Carneper mezzo (con l’aiuto e la collaborazione libera e cosciente dell’uomo) della persona di Maria di Nazaret: Carne per mezzo di Maria. (nei sentimenti e nelle opere). Maria è la Nuova Eva.
  2. Per l’Epifania: anche la nostra “parola” impari a “farsi carne”.

Come cristiani abbiamo compreso gradualmente il valore del “farsi Carne – farsi Uomo”. Sempre dovremmo camminare con progressione positiva perché la “parola” diventi “carne”, cioè opera e non si fermi ad essere, invece che parola, parole (tante e confuse, indistinte, impersonali, inattive). Quando l’uomo corrisponde al dialogo donato da Dio, continuamente la Parola di Dio, per mezzo della parola dell’uomo, si fa “Carne” nella Storia.

Il Libro della “Parola” (la S. Bibbia) diviene “Vita” (nei sentimenti, nelle parole, nelle opere).

Cristo è Parola e Vita.

Come Cristiani, possiamo proclamare parole che divengano vita.

 

Ed è Natale del Signore Gesù

  La Parola si fa Carne:

un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio … per formare un popolo puro, pieno di zelo per le opere buone. Questo è accaduto nella Storia quando Quirinio era governatore della Siria; allora Giuseppe salì a Betlemme insieme a Maria, sua sposa. Da altre testimonianze, oltre quelle dei Vangeli, abbiamo conferme che In quel luogo, Maria, diede alla luce il suo figlio.

Finalmente il sogno dei secoli ha iniziato la sua realizzazione, l’attesa più o meno consapevole, ha avuto il suo compimento ed ecco che Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce.

Coloro che erano più attenti alla Promessa l’hanno constatata realizzata, chi avrebbe voluto che non fosse stata vera che almeno venisse dimenticata, chi aveva quasi il dovere di attenderla e collaborare perché accadesse, l’aveva del tutto disattesa. Alcuni, onesti pastori, agli ultimi posti della scala sociale, anche allora, sono gli unici ai quali giunge l’annuncio che precorre il Beati voi poveri del Vangelo di Luca. Di fatto C’erano in quella regione alcuni pastori. Un angelo del Signore disse loro: Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore.

Non hanno avuto dubbi: immediatamente sono andati ed hanno trovato il Bambino, la Madre, Giuseppe, forse qualche animale nella stalla (la tradizione lo afferma, ma non sappiamo con esattezza) e ascoltano e vedono cose che occhio umano non riesce a vedere, ascoltano ciò che orecchio umano non riesce a sentire.[3]

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

C’è di che meditare, c’è di che progettare (cosa che raramente facciamo: sentiamo tutti tanta Bellezza in un Bambino che nasce, la gioia immediata nasconde la necessità del progetto).

“Verbo Incarnato”: La Parola si è fatta Carne.
La Parola del Padre – si è fatta Carne Umana nel Figlio Gesù.
E’ la Storia di una Salvezza promessa (improbabile per le forze umane);
è la Storia di una Salvezza che si realizza, sicura, nel Nuovo Popolo di Dio.

Il Popolo di Dio dovrebbe prendere immediatamente questo Bambino tra le braccia e non soltanto cullarlo e allattarlo, dovrebbe stimolarlo a crescere, assisterlo con fedeltà, non far dimenticare gli scopi per i quali è nato, farlo diventare adulto, capace di annuncio e testimonianza, capace di affrontare il povero ed il ricco,il potente ed il misero, l’agente delle tasse e chi le paga: così si trasforma la Storia che da Storia diviene Storia Sacra.

 Attualizzazione della Parola

La Parola di Dio, in me, si fa Carne? E’ presente la Parola che ha l’odore delle pecore[4]  e dei pastori del Presepio? Basta con la parola che si fa soltanto “chiacchiere”. Si inizi, da parte di tutti i credenti, ad essere  “Parola.” con la “P” maiuscola di Parola di Dio.

Nella nascita di un Bambino si fanno auguri, doni, ringraziamenti, lodi, auspici

Signore, che possiamo farcela a fare vita da presepio; che impariamo a correre, la Domenica, entusiasti, gioiosi, come Popolo, ad ascoltare la Parola, a ricevere il Pane.
Che, il tuo Popolo, quando esce, dalla Messa, con la Parola e il Pane, “faccia sentire” la Parola che ha ascoltato, “faccia vedere ed assaggiare” il Pane che ha mangiato.


Auguri!, perché, a chi?… 

alle famiglie sempre presenti perché senza la Domenica non sanno vivere;
alle famiglie dove Natale è giorno di preoccupazione e la loro Messa viene vissuta, in casa, nella sofferenza;
a chi vorrebbe, e non può, essere all’Eucaristia“Albero Grande” della comunità;
a chi vive, e aiuta a vivere, un sereno Natale di giustizia e di pace.

 E’ tutta una Epifania (Manifestazione)

  1. Una vita “da correre”diviene oppressiva: ci si rifugia, quasi sfuggendola, nelle favole. Il Natale dei Cristiani non è favola. E’ Storia. Così educhiamo, così educhiamoci.  Parola di Dio che sempre è Vera, sempre si Avvera.

Dal Profeta Isaia:

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce.
Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.
Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio.

 
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito 2,11-14

“Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà”.


Dal vangelo secondo Luca 2,1-14

“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio”.
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 Non temete:

l’augurio di pace, di giustizia, di verità divenga vero per tutti poiché Dio Ama.

La attuale Epifania fa memoria anche della attuale persecuzione di innocenti, martiri  per la fede.

Altre Religioni e Fedi non comprendono né accolgono un Dialogo d’Amore tra Dio e l’Uomo.
Il significato dei termini “Sottomissione” e  “Sudditanza”, in fedi diverse dalla fede cristiana,  è ben diverso dalla “Sottomissione” di Gesù e del Cristiano.
Riuscirà, un giorno, chi non crede “vivendo Gesù”, (altri popoli, culture, religioni) a comprendere che l’umanità di Gesù supera ogni altra umanità?

 Cristiani annunciatori di un Dio diverso.

Non sono le opere, ma la fede

E si potrà passare dalla Superstizione al senso del Sacro, alla Religiosità, alla Religione, alle Pratiche Religiose, alla Fede?

Salvi per la fede: non la nostra fede, ma la fede di Dio nell’uomo redento. Salvi non per le opere che compiamo. La rassegnazione non è una virtù cristiana. Quando siamo sottomessi alla rassegnazione, il Cuore ha ceduto!  Nemmeno la rabbia ci può aiutare a sopravvivere. Vivere con rabbia, che gusto c’è?!

La Fede voluta, desiderata ardentemente, che smuove il cuore … e le mani: questa è artefice della Storia di Salvezza.[5]

 Sognare la vita, senza illusioni. Per questo … altro che auguri!

Cosa dicono i Vangeli della nascita di Gesù? Ecco le risposte:

 Matteo 1,25: “ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù”.

Luca 1,5: “Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccaria

Luca 1,13: “tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni”.

Luca 1,26-28: “Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.  Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te»”.

Luca 2,1-7: “In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.  Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria.  Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.   Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide.  Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.  Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio”.

Luca 3,1-3: “Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene,  sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola  di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto .  Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione  per il perdono dei peccati,

Luca 3,21: “Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera”

Perché allora si festeggia il 25 dicembre la nascita di Gesù?

Semplicemente perché, in quel giorno, nel mondo greco-romano, era festa – vacanza – ferie (le ferie dell’inverno); anche i cristiani in quel giorno erano “in ferie” e avevano tempo per andare a celebrare “la misericordia di Dio” che si era ”mostrata” in Gesù.

Niente altro: era giorno in cui non si lavorava; anche i cristiani non lavoravano e, fedeli alla loro Fede, intendevano “festeggiare” la loro vita insieme con Cristo, piuttosto che con le “cantine”.

[1] Domenica 27 Novembre2016: Inizio dell’Avvento Isaia 2,1-5;Salmo 121\122;Romani 13,11-14;Matteo 24,37-44
[2]Dei Sepolcri, Ugo Foscolo, Deorum manium iura sancta sunto. (DUODECIM TABULAE) vv. 29-31
[3] 2 Corinti 12,3-4: E so che quest’uomo  – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio –  fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunciare.
[4] Francesco, Evangelii gaudium, 24
[5] Vittorio Alfieri, Lettera responsiva a Ranieri de’ Casalbigi, Siena 6-9-1783: “vòlli, e vòlli sèmpre, e fortissimaménte vòlli”.