Erano gli anni nei quali ci divertivamo; giovani.
Erano i mesi nei quali mettevamo in funzione il Teatro Pocci da anni abbandonato; nel cortile del Cinema Pocci all’aperto, “sfrattavamo” ed impiantavamo il primo campo di Pallavolo di Tuscania. Terra battuta con il pesante rullo di ferro, trascinato a mano, potati i rami degli alberi che occupavano il campo, la prima rete di pallavolo donata dall’allora Ministro della Difesa, Giulio Andreotti., ritirata a Roma, alla portineria del Ministero. Giunse a Tuscania, portata a mano, le maglie della rete annerite conservate con vernice al bitume sul pullman di Garbini.

“L’ho veduto puntare la pistola alla tempia e spararsi”.

Ah! Annamo bene! Abbiamo iniziato con una tragedia?
Iniziò al termine del 1963, dicembre, la vita de Il Calabrone. Nel secondo numero, puntualissimo, gennaio 1964, un articoletto: non era una tragedia. Era il primo di una serie di Gialli- Quiz del nostro giornale, a firma ZIN-ZIN (a firma usavamo pseudonimi: chi sa, ricordi; chi vuole promulgare, lo faccia tranquillamente).
Era una pagina con titolo: Telefonata notturna.

“L’ho veduto puntare la pistola alla tempia e spararsi. Senza entrare in casa le ho telefonato, Ispettore.
Sono sconvolto, non credevo che arrivasse a tanto!”. Così deponeva il dottor Borton.
L’Ispettore chiese ancora: “Aveva dissensi con suo fratello?”
“Qualche volta a causa del lavoro. Ma erano cose da poco”. In realtà nulla vi era che potesse compromettere il dottore. Salvo forse i dieci milioni del fratello che ora sarebbero passati nelle sue mani.
Il suo alibi era perfetto: venendo a fare visita al fratello, prima di entrare in casa lo aveva visto uccidersi attraverso i vetri della finestra. Senza entrare, aveva telefonato alla Polizia.
L’Ispettore, giunto, entrò in casa, accese la luce e con raccapriccio si vide davanti il cadavere. Nella camera l’ordine era perfetto, un fiotto di sangue usciva dalla tempia sinistra dell’ucciso. L’Ispettore esaminate alcune cose, chiese a bruciapelo: “Suo fratello era mancino?”. Borton annuì.
“Credo di avere trovato qualcosa” riprese l’Ispettore. “A quanto ammontavano gli averi di suo fratello?”. ”A dieci milioni, escludendo la casa”, rispose il dottore.
“Bene, dottor Borton, la dichiaro in arresto!”.
Cosa ha spinto l’Ispettore ad incolpare di omicidio il dottore?
La risposta si può domandarla a ZIN-ZIN; se la ricorda.
Oggi, 2020, ci sono ora da ritrovare: la risposta e una persona: ZIN-ZIN.