Èsodo 17,8-13; Salmo 120 (121); 2 Timòteo 3,14-4,2; Luca 18,1-8
Parola
«Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia».
La giustizia biblica non è il giudizio, il verbo giudicare, ma il ‘rendere giusto’; agisce «perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona».
Si deve imparare a leggere la Sacra Scrittura e la Storia non secondo il comune linguaggio, ma per come Dio – Parola, Gesù è, parla ed agisce. La Parola consiglia come un padre e una madre amorevoli: «Figlio mio, tu rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente». Per realizzare questo progetto di salvezza bisogna riconoscere la dignità della Creatura, persona umana, che è ‘immagine somigliante’ del Creatore. Occorre riconoscere la dignità dei nostri maestri e testimoni; lo sono, per primi, nonni, genitori, fratelli, sorelle: «Conosci coloro da cui lo hai appreso»; poi Apostoli, catechisti, testimoni delle Sacre Scritture che «conosci fin dall’infanzia».
Figlio mio, sei cosciente che, invece di tanti predicozzi umani, è bello, facile, esemplare ‘narrare’ la Parola? Normalmente lo fai ‘per dovere’; invece è bello che tu segua la Parola per il tuo piacere e la sua bellezza e contribuisca a farla divenire ‘gergo’ comune.
Stai combattendo non ‘contro’ persone o per possedere terre e ricchezze; stai combattendo ‘per’ la tua dignità e identità di testimone della Parola.
Difficile, estenuante? La Parola ti viene in aiuto. Mosè non aveva più forze per alzare le mani in preghiera: «Aronne e Cur sostenevano le sue mani». Non ti devi addolorare se hai bisogno che qualcuno sostenga le tue mani oranti davanti al Signore.
Padre, non so più cosa significa pregare con fiducia tanto da poter dire ad un albero ‘togliti da lì e spostati nel mare’!
E’ previsto ed è normale che ti accada. Tutti i fratelli nella fede «possono istruirti per la salvezza che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù».
Dico ‘Credo’ e la mia affermazione significa ‘penso’. Penso, scrivo, predico, ma la parola non è quella scritta con la P maiuscola della parola di Dio; manca ancora la capacità di affidarmi a Parola.
Figlio mio, non si medita abbastanza la parola ‘E’ bello stare qui’. Si sta ‘di là’, con la Legge, fuori. Con la Legge è ‘freddo, fiamme e stridor di denti’; con ‘è bello stare qui’ è piacere e bellezza, dignità, identità cristiana.
Ti scongiuro, figlio mio: tu, «annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento».
Non ti verrà a mancare una fede stabile e sicura dal momento che la Parola rassicura: «E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti?». Voi, insieme, gridate «giorno e notte verso di Lui»: il Padre vi «farà forse aspettare a lungo?». E’ la parola di Gesù che ricorda e rassicura: «Io vi dico che farà loro giustizia prontamente».
Anche Gesù ha avuto bisogno di conforto nel domandarsi: «Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». Questa umanità, malata di sfiducia, forse, adempie la Legge, ma le sue campane sono stanche?

Nota bene: il vescovo Lorenzo Chiarinelli, sul modo di ‘leggere – contemplare’ la Sacra Scrittura ripeteva spesso che “tutta la Scrittura”, non “ogni parola”, letta e contemplata da sola, convince e corregge. E diceva: la Bibbia non è il manuale delle giovani marmotte. In questo errore si è caduti troppo spesso, e gravemente, e si cade ancora.
(didon)