Gènesi 3,9-15.20; Salmo 97 (98); Efesìni 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38
Il dialogo con Dio
1.«Dove sei?»: è il Creatore che chiama Adamo, tratto dalla terra. Dove sei Uomo?
La risposta di Adamo: «Ho udito la tua voce: ho avuto paura».
Il Creatore: “Hai avuto paura di me? Se con te ho passeggiato, lieto, nel giardino che ho creato per te!”.
Adamo: «Perché sono nudo, e mi sono nascosto». ‘Umano è il sentirsi nudo’. Anche Pietro, nell’entusiasmo della sequela alla parola e al saluto di Gesù, balza sulla barca per correre da lui. Poi si ferma e, dopo essersi messo la veste, completa il suo correre. Davanti a Dio, non soltanto Pietro, tutti, ci sentiamo sprovvisti di tutto e, insufficienti, cerchiamo scuse e vestito.
2.Un modo di procedere solito: si sbaglia e si cercano scuse accusando altri degli errori commessi. Adamo incolpa Eva: «La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». «Che hai fatto?»: la domanda si rivolge ad Eva che, a sua volta, incolpa il serpente: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Dio, Padre amorevole tiene conto anche di scuse interessate. Non maledice l’uomo e la donna; lo fa con il serpente: ingannatore e bugiardo da sempre. Il male è vigliacco. Ti brucia e pretende incolparti del fuoco.
Ed ecco solenne, profezia e promessa, il Padre amorevole si fa vicino: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
3.Interessanti sono i confronti tra i racconti dell’A.T. e del N.T.:
A.T.: «Ho avuto paura». N.T.: «Non temere, Maria».
A.T.: «Che hai fatto?». N.T. «Io porrò inimicizia fra te e la donna».
A.T.: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
A.T.: «Fra la tua stirpe». «Tu le insidierai il calcagno».
N.T. : «E la sua stirpe». «Questa ti schiaccerà la testa».
A.T.: «Eva fu la madre di tutti i viventi». Fu davvero madre di tutti i viventi: da lei abbiamo ricevuto doni e sofferenze.
N.T.: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te. Concepirai un figlio e lo chiamerai Gesù. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio».
«A queste parole ella fu molto turbata»: né ingenua credulona né miscredente. Accogliente verso il messaggio: «Nulla è impossibile a Dio. Lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù». Immediata la risposta di Maria, la prima credente: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
L’Angelo annunciatore: «si allontanò da lei». Non era degno di stare alla sua presenza? Semplicemente aveva completato la sua missione.
La Parola, in Paolo, prorompe in un cantico: «In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità. In lui siamo stati fatti anche eredi». L’atteggiamento del credente sia simile a quello di Paolo. Da Gesù, per mezzo di Maria, «noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia».
Riconoscenti, possiamo proclamare: «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo».