Gènesi 9-15.20; Salmo 97 (98); Efesìni 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38
Ed è storia di Salvezza
Perché il male ed il peccato? La sapienza umana non dà risposte. L’esperienza racconta il male ed il peccato. La Sacra Scrittura, accolta con fede, narra un iniziale dialogo di Amore tra Dio e l’uomo, interrotto quando «il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
L’uomo non rispose alla domanda. Cercò scuse e rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino» ed «ho avuto paura». ‘Se ieri avevamo un dialogo amorevole, di cosa dovevi aver paura?’. «Sono nudo». L’umanità, dopo millenni di storia, dopo la Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, si sente ‘nuda’, spogliata di tutto: sentimento, affetto, relazione. Tutto è freddo come la morte. Come sfuggire? Unica scappatoia: «Mi sono nascosto». Dove nascondersi, o Dio, se non «all’ombra delle tue ali?».
«Che hai fatto?». ‘Ti avevo avvertito che avresti trovato esilio, morte, desolazione!’.
L’ira si accese e «Dio disse al serpente: Poiché hai fatto questo, sii maledetto!» e, in un sussulto di amore verso la donna e l’uomo da lui creati come opere perfette e subito deturpate, premuroso, unisce promessa e condanna: «Io porrò inimicizia fra te e la donna».
È qui l’inizio di ogni separazione, divisione, guerra: «fra la tua stirpe e la sua stirpe». «Questa» stirpe «ti schiaccerà la testa» anche se «tu le insidierai il calcagno».
L’inimicizia iniziale continua in ogni tempo: alterne e temporanee sconfitte e vittorie; alterni e temporanei inni di lode: «Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo».
La vittoria finale sarà della Donna e di tutta la sua stirpe; ad iniziare da Gesù.
La Storia Nuova inizia con l’annuncio a Maria: alle parole dell’annuncio «ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse questo saluto».
«L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio». Anzi: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». È l’inizio di una nuova storia per l’umanità e Maria ne sarà protagonista: «Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù».
Maria chiede un chiarimento per comprendere se ciò che sta vivendo è realtà o sogno: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Maria è Donna di fede, non credulona bigotta. L’angelo rispose: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio».
Maria accolse l’invito ed il Signore pose in atto il progetto di salvezza: «Ed ecco, Elisabetta ha concepito anch’essa un figlio».
Un canto di lode è nell’annuncio: «Nulla è impossibile a Dio». E Maria accolse umile e gloriosa. Per il dono e l’impegno disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
«L’angelo si allontanò da lei» e Maria divenne maestra di chi pone i piedi sulle orme del primo Risorto poiché tutti «siamo stati fatti eredi e predestinati a essere lode della sua gloria, santi e immacolati di fronte a lui nella carità».
La Sacra Scrittura, unico libro di Salvezza, conferma: Il Padre «ci ha scelti prima della creazione del mondo, predestinandoci ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo». Rimaniamo sorpresi perché, nonostante i tormenti della storia di questi giorni, viviamo «a lode dello splendore della sua grazia». Il dono sorprendente è veritiero: il Padre «ci ha gratificati nel Figlio amato».
(didon)