Cronache 36,14-16.19-23; Salmo 136 (137); Efesìni 2,4-10; Giovanni 3,14-21
Dio è Amore che dona Salvezza
Chi non accoglie il dono di Dio «è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio». Non credi, non perché hai fatto qualcosa di proibito, ma perché non ami e non vuoi riconoscere la luce che è in te. «E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce». «Le opere» di chi non accoglie la luce «sono malvagie». «Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce». Il non voler cercare verità è causa di mancanza di luce, di vita, di Amore. Nell’Amore c’è luce sufficiente ad «illuminare ogni uomo che viene in questo mondo».
Dio ha «compassione del suo popolo»; non sta lì a guardare, immoto: «Il Signore, manda premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonire» gli uomini. «Ma essi si beffano dei messaggeri di Dio, disprezzano le sue parole e scherniscono i suoi profeti».I malvagi, però, non sono eterni e chi, da schiavo diviene ‘popolo’, affretta la liberazione e collabora con Dio che interviene nella Storia rendendola Sacra in modo fuori dell’ordinario. È storia: Dio, visto che Israele non aveva riguardo per la Parola, «suscitò Ciro, re di Persia», ignaro del Dio di Israele, «mandato da Dio per ristabilire con la libertà la pace». E Ciro divenne profeta del Dio Altissimo: «Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme». «Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!».
Dobbiamo pensare che la salvezza venga ancora una volta da Babilonia, la grande peccatrice? Dio annuncia: «io ti ho chiamato per nome, sebbene tu non mi conosca». «Io ti ho preso per abbattere davanti a te» il male. Non ci sono ‘Cesari’ che tengano: «Sappiano dall’oriente e dall’occidente che Io sono il Signore, non ce n’è altri».
Quanti “segni dei tempi” rifiutiamo? Quanti hanno annunciato il Padre misericordioso e sono stati allontanati e disprezzati! San Paolo chiarisce: «Fratelli, per grazia siete salvati». Tratti dalla morte che impera nel mondo, il Padre «ci ha anche risuscitati e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù».
Nel mondo i vincitori divengono giudici: chi vince è il più forte, non il più giusto. A nessuno compete il giudizio, se non al Padre che sta nei cieli: «Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». È logica di salvezza e redenzione ignota al mondo, sottoposto al demonio. Ed il demonio e chi lo segue è condannato; ma voi, che credete in Gesù Cristo, «per grazia siete salvati mediante la fede; e ciò non viene dalle vostre opere, ma è dono di Dio».
La salvezza è donata da Dio «perché chiunque crede in Cristo abbia la vita eterna». È ben strana la vittoria del Padre: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito» perché «sia innalzato» sulla Croce per la salvezza di un popolo infedele. Dalla Croce, il Figlio, schiaccia sotto i suoi piedi il maligno «perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna».
Vi sarà condanna per chi non avrà voluto accogliere il dono e non avrà vissuto l’ideale di crescere nell’Amore: chi non crede nell’Amore non è in Dio. È fuori! Sarà solo.
«Chi crede in lui non è condannato» perché «chi fa la verità viene verso la luce perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Percorriamo le strade della vita perché la Resurrezione di Cristo sia accolta da ogni persona di buona volontà con speranza affidabile.
(didon)