Romani 6,3-11; Luca 24, 1-12;
Atti 10,34a.37-43; Salmo 117 (118); Colossési 3,1-4; Corìnzi 5,6b-8; Giovanni 20,1-9; Luca 24,13-35
Il Vivente
1. I discepoli di Gesù Cristo, all’annuncio della Resurrezione erano piuttosto scettici. I loro occhi non erano aperti alla fede «infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti».
Maria di Magdala andò al sepolcro prima dell’alba e «vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro» e da Giovanni «e disse loro: Hanno portato via il Signore dal sepolcro!». «Pietro allora uscì insieme a Giovanni e si recarono al sepolcro. Correvano, ma» Giovanni «giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse anche Simon Pietro ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario avvolto in un luogo a parte».
2. «Allora entrò anche» Giovanni «e vide e credette». Una voce ascoltò: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto».
I dubbi e le incertezze cessarono; l’entusiasmo, la gioia si fecero strada ed iniziò l’annuncio: «Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui, ora vive, e vive per Dio». Altri discepoli narrano: l’abbiamo «riconosciuto nello spezzare il pane». Iniziano a ricordare e far memoria: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre conversava con noi lungo la via e ci spiegava le Scritture?».
Parola di Dio è viva ed efficace: «Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse a testimoni prescelti da Dio». Questi testimoni siamo «noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare» che solo Lui è il Vivente.
3. «Il giorno», sottomesso al maligno, l’Anticristo, «è ormai al tramonto»: per lui viene la notte. Agisce ancora attraverso le insufficienze di identità e dignità del credente: Giudei e molti dei suoi discepoli «non andavano più con lui» perché dicevano: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Chi è con Cristo non viaggia nella notte: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
La cultura umana è cultura di morte: usi e cultura fatti di terra; resurrezione rimane una ‘strana idea’.
La fiducia cristiana non è cultura, è resurrezione: sia quella di Gesù che quella di ogni credente. Cresca l’attesa: «noi possiamo camminare in una vita nuova».
4. Il ‘cristiano’ invoca: «Resta con noi, perché si fa sera». Gesù stesso motiva la richiesta: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». La resurrezione di chi si affida al Vivente inizia dal Battesimo e si completa nel lavare i piedi ai fratelli e nella Eucaristia.
Aiutaci, Signore, a sconvolgere una visione parziale del mondo; ad accogliere l’alba nuova: un mondo non soggetto al peccato.
La Resurrezione di Gesù non è ancora completa: Resurrezione è missione, dono da far nascere, sviluppare; è diffondere entusiasmo, emozione, bellezza. Resurrezione è da completare nelle nostre membra perché risplenda l’identità del credente, la sua dignità.
(didon)