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Lectio Divina

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XXXII DOMENICA T. O. – Anno B – 10 novembre 2024

Re 17,10-16; Salmo 145 (146); Ebrei 9,24-28; Marco 12,38-44
La grande apostasia e la venuta del Cristo Redentore
1. La ‘grande apostasia’ dell’Apocalisse non è l’abbandono di un ‘Credo’, di una dottrina: è il rifiuto, nemmeno detto, della Verità ed è la scelta, come proprio dio, del denaro come principio vitale. È compromettere il proprio essere e valutarlo soltanto dalla capacità di accumulo del disvalore denaro. È usare Dio, ed a Lui rivolgersi, come mezzo efficace per ottenere: denaro, possesso, potere.
«Guardatevi dagli scribi» che «divorano le case delle vedove, dicono lunghe preghiere» aspirano, non alla Verità, ma al «farsi vedere dalla gente»: farisei, dottori della Legge odierni, non solo da quelli di Palestina di 2000 anni fa. leggi tutto…

XXXI DOMENICA T. O. – Anno B – 03 Novembre 2024

Deuteronòmio 6,2-6; Salmo 17 (18); Ebrei 7,23-28; Marco 12,28b-34
‘Essere chi’ – ‘Sapere chi abita’
‘Uomini siate’. La storia attuale: delitti dopo una promessa di amore; distruggere ed uccidere per possedere la terra e rendere schiave le popolazioni; e farlo nel nome di Gesù Cristo e della Sacra Scrittura!
Per dirsi cristiani: essere uomini autentici, immagini somiglianti il Creatore.
Dalla Parola di questa domenica suggerisco qualche riflessione:
1. Essere chi:
«La legge costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza»: si abbia coscienza della propria debolezza. leggi tutto…

TUTTI I SANTI – 01 Novembre 2024

Apocalisse 7,2-4.9-14; Samo 23 (24); 1Giovanni 3,1-3; Matteo 5,1-12°
Beati!
«Beati!»: e cosa ho per dirmi Beato?
Questa beatitudine è strana, o Signore!
Cosa io sono davanti a Te se mio padre, mia madre, mio figlio…!… non li posso più abbracciare.
Ho bisogno, Signore, che ogni giorno inizi con un abbraccio!
E Tu, mi dici Beato perché piango, sono povero? Stati di vita e d’animo difficili: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno».
Come puoi dirti Tu, beato, in Croce? E come puoi dire beata tua Madre? Come hai potuto permettere che tua Madre soffrisse vedendoti sulla Croce?
Non mi dire che tu non hai sofferto: hai gridato forte di dolore; hai scosso il cuore di tua Madre.
Sì! Una volta hai pianto. Su Gerusalemme. Forse la pena per Gerusalemme era più dolorosa di quella per tua Madre?
Sei strano, o Dio di Gesù! leggi tutto…

XXX DOMENICA T. O. – Anno B – 27 Ottobre 2024

Geremìa 31,7-9; Salmo 125 (126); Ebrei 5,1-6; Marco10,46-52
Gettare via il mantello e tornare
‘Peccato del mondo’ è non riconoscere Gesù Cristo come Salvatore e Liberatore.
Ovunque sia odio e stoltezza si è vittime e carnefici ed il peccato del mondo diviene manifesto contro ogni umanità.
E’ questo il tempo della grande ‘apostasia’? Essa non è un momento magico ed istantaneo; nasce e cresce con il decadimento della fede. Non è mandata da Dio: è costruita quotidianamente dall’indifferenza e dalla stoltezza. leggi tutto…

XXIX DOMENICA T. O. – Anno B – 20 Ottobre 2024

Isaìa 53,10-11; Salmo 32 (33); Ebrei 4,14-16; Marco10,35-45
Venga il tuo Regno
«Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo»: è l’atteggiamento di Giacomo e Giovanni. Essi e la loro madre hanno, nell’intimo, attese rivolte ad interessi di potere stimati dal mondo.
«Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi»: pronti a giudicare i desideri espressi da Giacomo e Giovanni. Vogliono essere concorrenti di Giacomo e Giovanni? «Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: Voi sapete» quali sono le attese e gli eventi del mondo. Aspirate al potere perché «i governanti delle nazioni dominano su di esse» e protestate perché «i loro capi le opprimono».
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13 Ottobre 2024 – XXVIII DOMENICA T. O.- Anno B

Sapienza 7,7-11; Salmo 89 (90); Ebrei 4,12-13; Marco10,17-30
Parola esige Sapienza e Dono
«La parola di Dio è viva»: dona entusiasmo, ideali; è «efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; discerne i sentimenti e i pensieri del cuore».
Si dice: “Leggiamo le letture della Messa”. Parola non può esser ‘letta’, ma vissuta: è bello che Parola valori vitali. Non c’è necessità di esser teologi e grandi maestri perché «Il Padre agli umili concede la sua benevolenza e dà la sua grazia; ha nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le ha rivelate ai piccoli». leggi tutto…

XXVII DOMENICA T. O. – Anno B – 06 Ottobre 2024

Gènesi 2,18-24; Salmo 127 (128); Ebrei 2,9-11; Marco 10,2-16
Attesa
Il Creatore opera perché ciò che è creato abbia bellezza e significato di bene. La bellezza per essere ‘segno’ ha bisogno di qualcuno che la ammiri e, desiderandola, la ricrei.
Nella creazione dell’uomo la Parola afferma: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». L’uomo è insoddisfatto per ciò che ‘ha’; non è soddisfatto perché si sente solo.
L’uomo è sempre in attesa di rendere completa la sua persona. Nessun valore attorno a lui ha capacità di colmare la sete ed il desiderio; nulla che non sia immagine somigliante del Creatore. In tutto il Creato «per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse». leggi tutto…

XXVI DOMENICA T. O. – Anno B – 29 Settembre 2024

Numeri 11,25-29; Salmo 18 (19); Giacomo 5,1-6; Marco 9,38-43.45.47-48
Accogliere e donare
1. «Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza»: il ‘peccato del mondo’ è non accogliere il Figlio inviato dal Padre. Non affidare la propria vita a Gesù Risorto.
Non accogliere Gesù ha come conseguenza non accogliere i fratelli nella loro dignità e nelle loro necessità: «Il salario dei lavoratori e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore».
Nel cuore di chi segue fedelmente Gesù non c’è posto per gelosie e invidie insensate: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». leggi tutto…

XXV DOMENICA T. O. – Anno B – 22 Settembre 2024

Sapienza 2,12.17-20; Salmo 53 (54); Giacomo 3,16-4,3; Marco 9,30-37
A colloquio con il Padre, il Figlio, il Santo Spirito
1. A causa del peccato del mondo ragioniamo da stolti. Il peccato del mondo è non accogliere Gesù Cristo:
«Tendiamo insidie al giusto. Mettiamolo alla prova. Condanniamolo a una morte infamante».
La stoltezza genera malvagità ed «il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccidono». Da stolti è pensare che il fratello «è d’incomodo» perché «si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro la Legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta». leggi tutto…

XXIV DOMENICA T. O. – Anno B – 15 Settembre 2024

Isaìa 50,5-9; Salmo 114 (116); Giacomo 2,14-18; Marco 8,27-33.
Madonna Addolorata
Ebrei 5,7-9; Salmo 30 (31); Giovanni 19,25-27; Luca 2,33-35
Trasumanare
1. Soli: umano è infliggere dolore o subirlo. Sentirsi soli rende più grave la sofferenza. Giuseppe e Maria non si sono sentiti accolti e «si stupivano» di ciò che vedevano accadere al Figlio Gesù.
Simeone ed Anna sotto l’azione dello Spirito proclamano: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele». La profezia coinvolge direttamente Maria, la Madre: «A te una spada trafiggerà l’anima». I discepoli si sentirono soli quando Gesù «cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto ed essere rifiutato, venire ucciso». leggi tutto…

Le Lectio di Don Steno Santi