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Lectio Divina

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DOMENICA della SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE, B. 31 DICEMBRE 2023

Gènesi 15,1-6; 21,1-13; Salmo 104 (105); Ebrei 11,8.11-12.17-19; Luca 2,22-40
Non in nome di Dio (1): nel nome di Dio la famiglia
«Non temere, Abram»; non temere, Uomo: «Io sono il tuo scudo». Accogliere il ‘non temere’ è aver fede: «Per fede, Abramo, obbedì e partì senza sapere dove andava». Nulla Abram ebbe, se non la Promessa. Si accolga la chiamata del Signore e Lui aiuti a comprendere per quale viottolo si ritrova la strada: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola».
Come ad Abram, accadde a Maria e Giuseppe. Seppero da Simeone: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti e come segno di contraddizione». Come Abram, ebbero una Promessa per un futuro sconvolgente: «Anche a te una spada trafiggerà l’anima». leggi tutto…

NATALE DEL SIGNORE – 25 DICEMBRE 2023

Messa della notte: Isaìa 9,1-6; Salmo 95 (96); Tito 2,11-14; Luca 2,1-14
Non c’è Casa, solo Pastori
1. Il dato storico, indubitabile, tutti possono conoscerlo: «In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra». «Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria». Date e luoghi certi sono da tradurre, non da interpretare. L’esistenza, al tempo della nascita di Gesù Cristo, aveva caratteri diversi dagli attuali: «Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città». In questi giorni si sta facendo un censimento per via telematica. Nessuno se ne accorge. Fu, allora, un evento straordinario tanto che «anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme»: «Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta». leggi tutto…

IV DOMENICA DI AVVENTO –B 24 DICEMBRE 2023

Samuèle 7,1-5.8-12.14.16; Salmo 88 (89); Romani 16,25-27; Luca 1,26-38
Cercasi casa: il Signore ne ha bisogno
La casa «di Dio sta ancora sotto i teli di una tenda»: può sembrare inutile provocazione; invece è verità! La casa di Dio non sono le molte costruzioni, spesso grandiose, di templi. La casa di Dio sono le coscienze dei credenti che vivono come fossero fuori casa; tanto è il dolore diffuso negli animi. Viviamo una casa distrutta da odi incrociati. C’è qualcuno peggiore di Erode. Persecutori come Erode, riempiti di onorificenze possono dire: «io abito in una casa di cedro».
Motivo di preghiera è che si comprenda il rapporto di paternità di Dio verso ogni uomo: russo o ucraino, palestinese o israelita: «Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio». Dio, sì; l’uomo, no! Le feste natalizie sembrano, per alcuni, invito a gozzovigliare, per altri, essere cacciati di casa. Oh! se l’umanità accogliesse la parola «la tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me», allora, sì: «il tuo trono sarà reso stabile per sempre». leggi tutto…

III DOMENICA DI AVVENTO B 17 DICEMBRE 2023

Isaìa 61,9-11; Lc 1,46-50.53-54; 1Tessalonicési 5,16-24; Giovanni 1,6-8.19-28
Voce
1. Individui contrari a Giovanni il ‘Battezzatore’, «inviati dai farisei», lo contestano e cercano di far ascoltare la loro voce malevola. «Riconosceranno», comunque, che anche loro «sono la stirpe benedetta dal Signore» e sono chiamati ad accogliere la notizia che «un uomo, il cui nome era Giovanni» è «mandato da Dio».
Giovanni Battista, «perché tutti credessero per mezzo di lui» nel vero Dio, «venne come testimone per dare testimonianza alla luce»; afferma che «non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce» e garantisce di non annunciare nulla di suo: «Io non sono il Cristo». leggi tutto…

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – 08 DICEMBRE 2023

Gènesi 9-15.20; Salmo 97 (98); Efesìni 1,3-6.11-12; Luca 1, 26-38
Ed è storia di Salvezza
Perché il male ed il peccato? La sapienza umana non dà risposte. L’esperienza racconta il male ed il peccato. La Sacra Scrittura, accolta con fede, narra un iniziale dialogo di Amore tra Dio e l’uomo, interrotto quando «il Signore Dio chiamò l’uomo e gli disse: «Dove sei?».
L’uomo non rispose alla domanda. Cercò scuse e rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino» ed «ho avuto paura». ‘Se ieri avevamo un dialogo amorevole, di cosa dovevi aver paura?’. «Sono nudo». L’umanità, dopo millenni di storia, dopo la Morte e Resurrezione di Gesù Cristo, si sente ‘nuda’, spogliata di tutto: sentimento, affetto, relazione. Tutto è freddo come la morte. Come sfuggire? leggi tutto…

I DOMENICA DI AVVENTO – Anno B – 03 DICEMBRE 2023

Isaìa 63,16b-17.19b; 64,2-7; Salmo 79 (80); 1Corìnzi 1,3-9; Marco 13,33-37
Dalla Legge alla Grazia: andate!
Nel cammino di preparazione al ricordo della nascita di Gesù Cristo è giusto riconoscere il peccato umano ed invocare il Signore: «Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo». «Siamo divenuti come panno immondo; sono avvizziti come foglie i nostri atti di giustizia; le nostre iniquità ci hanno portato via come foglie al vento».
Contempliamo sventure senza alzare gli occhi a te nostro Padre: «Nessuno invoca il tuo nome, nessuno si risveglia per stringersi a te. Tu, Signore, tu sei nostro padre». Non possiamo dimenticare che «tutti noi siamo opera delle tue mani; siamo argilla e tu colui che ci plasma».
‘Ci plasma’ ogni istante, non ci ‘ha plasmato’. Signore, è il tempo di annunciare il tuo nome, la tua nascita, la presenza di te che «da sempre ti chiami nostro redentore». leggi tutto…

XXXIV DOMENICA T. O. – N. S. GESÚ CRISTO RE DELL’UNIVERSO A – 26 NOVEMBRE 2023

Ezechièle 34,11-12.15-17; Salmo 22 (23); 1Corìnzi 15,20-26.2; Matteo 25,31-46
‘Pascere’, non ‘Giudicare’
Davanti alla Croce ed alla Resurrezione chi si sente in grado di rispondere: “Io ho fatto quel che potevo”? Eppure lo si ripete spesso e ci si colloca dalla parte dei giusti.
Due verbi e due mentalità si trovano a confronto nella parola di Dio: non vi poniamo attenzione e, ormai assuefatti a superficialità ed indifferenza, equivochiamo. La Parola non tace; si rivolge «a te, mio gregge» con due parole:
1. «Pascerò con giustizia». Pascere è: «io stesso cercherò le mie pecore»; «passerò in rassegna come un pastore passa in rassegna il suo gregge». Andrò in mezzo alle «pecore che erano state disperse nei giorni nuvolosi e di caligine»; «andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita». «Radunerò» e «condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare». leggi tutto…

XXXIII DOMENICA T. O. – Anno A – 19 NOVEMBRE 2023

Proverbi 31,10-13.19-20.30-31; Salmo 127 (128); 1Tessalonicési 5,1-6; Matteo 25,14-30
Dare un cuore alla Terra
Sembrava giunto il momento del progresso, ma era soltanto economico: è divenuto sopraffazione sui deboli a servizio dei ricchi. I potenti sottomettono i poveri e li escludono dai beni della Terra. I poveri ‘servono’ a donare servizi ai potenti.
Tutto rischia di crollare: «e non potranno sfuggire». Non abbiamo pensato a curare gli infermi e celebrato funerali. ‘Unzione per gli infermi’ è divenuta atto magico dal quale è bene rimanere lontani perché anticipo di morte e l’abbiamo, così, chiamata ‘Estrema Unzione’, tradendo la Scrittura. leggi tutto…

XXXII DOMENICA T. O. A 12 NOVEMBRE 2023

Sapienza 6,12-16; Salmo 62 (63); 1Tessalonicési 4,13-18; Matteo 25,1-13
Festeggiare o fornire servizi?
La persona umana ha sempre attribuito agli avvenimenti principali della vita un carattere di festa attraverso il quale spezza il grigiore abituale ed intravvede le dimensioni reali della vita.
‘Chi’ o ‘Che cosa’ siamo? La domanda aiuta a prendere coscienza del perché dell’esistenza. Il Vangelo dona una risposta di ‘festa’ alla vita: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade; e uscirono incontro allo sposo». Noi festeggiamo la nostra esistenza. Festeggiare la vita sia l’esigenza e la bella attesa.
Affannati per il ‘dover fare’, osservare leggi, riti, abitudini che chiamiamo ‘tradizioni’, non curiamo l’essenziale domanda ‘Chi sono io? Quale vita mi aspetta o ho interesse a costruire?’.
Il Vangelo continua a chiarire: cinque ragazze, «sagge, presero l’olio per le lampade »; cinque, «stolte, non presero con sé l’olio». Io, sono stolto o saggio? leggi tutto…

XXXI DOMENICA TE. O. A. 5 NOVEMBRE 2023

Malachìa 1,14b-2,2b.8.10; Salmo 130 (131); 1Tessalonicési 2,7b-9.13; Matteo 23,1-12
Accogliere amorevolezza
1. L’ammonimento di Gesù nel Vangelo è severo: non si compia l’errore di rivolgerlo a Scribi e Farisei o agli Annunciatori di oggi. La Parola non è rivolta ‘storicamente’ al passato o agli altri. Ognuno, in qualche occasione, ha giudicato e duramente ripreso altri. La Parola è, invece, per costruire un futuro migliore e, per essere migliore, diverso dalla attuale delittuosa storia.
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei». Troppe cattedre e troppi dottori fragili e futili.
«Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno»: Gesù pone domande ed esige risposte. Chi non è soggetto al rimprovero che segue? «Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente»: pacche sulle spalle e sorrisetti, battute insipienti, per accontentare i sempliciotti e guidarli per strade vuote. leggi tutto…

Le Lectio di Don Steno Santi