DiDon

Lectio Divina

Oltre le parole giungere a Parola (sulle preghiere cambiate)

Ogni traduzione, perfetta che sia, è infelice perché sempre è interpretazione. Gesù parlava aramaico: anche parlassimo aramaico, oggi, il nostro parlare non corrisponderebbe alla lingua parlata da Gesù, come l’italiano parlato da Dante Alighieri, oggi, è poco comprensibile ed ha necessità di essere spiegato. I significati delle parole e delle locuzioni di oggi sono diversi da quelli di ieri.
Una religione che vivesse di parole sempre uguali e di riti non dissimili da quelli del passato non sa di tradizionalismo, ma molto di superstizione presuntuosa; assolutamente non di fede. Il dialogo tra l’uomo e Dio deve essere sentito come vivo ed attuale dall’uomo vivente e presente. leggi tutto…

Divina Lectio

Gatto bianco:
Bianco è un aggettivo che qualifica il gatto. Importante è il gatto; che poi sia bianco è un accessorio.
Il contrario: è l’opposto.
Bianco il gatto: Il Gatto è quasi una specificazione del Bianco. Importante è che sia Bianco.
In genere: al centro l’Uomo e l’Uomo sono io che leggo. Il primo sono io.

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DOMENICA DI PENTECOSTE – Anno B – 19 MAGGIO 2024

Atti 2,1-11; Salmo 103 (104); Gàlati 5,16-25; Giovanni 15,26-27; 16,12-15
Vieni Santo Spirito
Giunge il tempo di congedarsi dai suoi discepoli e Gesù, dolcemente confidente, cuore a cuore: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso».
1. La Comunità Cristiana, sulle orme dei discepoli, ha bisogno di implorare il dono dello Spirito Santo, oggi più che mai. Abbiamo bisogno dello Spirito per parlare di Dio e del Dio di Gesù. Parliamo di attese speranze, ma queste non prendono il volo perché non hanno anima; solo esigenze di ciò che, ad una pigra umanità, fa comodo: pace umana, benessere della salute mentale e fisica, benessere economico. Preghiamo il Signore perché in questo assista il suo popolo. leggi tutto…

ASCENSIONE DEL SIGNORE – Anno B -12 MAGGIO 2024

Dagli Atti degli Apostoli 1,1-11; Salmo (47); Efesìni 4,1-13; Marco 16,15-20
Sì al Cielo. Sì alla Terra.
«Tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo» il Vangelo ce lo ha annunciato. Il Vangelo non è, però, un libro di storia. È Parola nelle mani e nel cuore per rendere completo il desiderio intenso di Gesù.
Anche i discepoli ebbero attese umane: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?».
Le attese di Gesù erano diverse: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere». Non perdete animo nel sognare mete fantasiose perché «riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi». Innamoratevi di quei momenti «e di me sarete testimoni fino ai confini della terra»: Gesù non cerca una rievocazione stanca e folcloristica di passato. leggi tutto…

VI DOMENICA DI PASQUA – B 05 MAGGIO 2024

Atti 10,25-26.34-35.44-48; Salmo 97 (98); 1Giovanni 4,7-10; Giovanni 15,9-17
Da: ‘Ti voglio bene’, a: ‘Voglio il tuo bene’.
«Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia». La misericordia divina è viva ed operosa, soccorre, solleva, perdona. Pensare e vivere la fede come verso un dio giustiziere è irriverente verso Dio e verso l’uomo: un dio proporzionato ai propri egoismi. Il Dio annunciato da Gesù, soffre con chi soffre, gioisce con chi gioisce. La fede in Gesù non è umana: è dono di Dio. La condizione per riceverlo è l’ascolto della Parola: «Lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola». Senza la Parola si ricerca salvezza nell’uomo; l’Apostolo impegna se stesso in un rimprovero invitante: «Àlzati: anche io sono un uomo!». leggi tutto…

V DOMENICA DI PASQUA – Anno B – 28 APRILE 2024

Atti 9,26-31; Salmo 21 (22); 1Giovanni 3,18-24; Giovanni 15,1-8
“Inesse”: essere una sola realtà con Cristo
1. In Antico Testamento, in Genesi, la persona umana era stata definita con le parole: «Immagine somigliante» del Creatore. Il traguardo era attraente e capace di soddisfare ogni ideale umano: divenire sempre più immagine del Creatore. L’ideale si scontrò e si scontra ancora oggi con desolazione e morte. L’immagine somigliante iniziata dal Creatore sembra dissolversi. Papa Francesco parla di ‘utopia’ cristiana che ha capacità di divenire realtà. Il vocabolario umano definisce ‘utopia’ una realtà impossibile: il linguaggio umano non corrisponde al linguaggio del Vangelo. Nel mondo impera la legge, la punizione, il premio. La Storia è una storia scritta da odio e da guerre. La legge non salva e non redime. leggi tutto…

IV DOMENICA DI PASQUA – Anno B – 21 APRILE 2024

Atti 4,8-12; Salmo 117 (118); 1Giovanni 3,1-2; Giovanni 10,11-18
Il bel Pastore
La Resurrezione di Gesù non è completa: è iniziata. Rimane da completare. La Parola proclamata nel tempo di Pasqua insegna che siamo chiamati a completare quello che manca alla passione e resurrezione di Gesù, nelle nostre carni, perché la Resurrezione sia realizzata in ogni uomo e, per suo mezzo, nel Creato.
Resurrezione, di Gesù e del Creato, e Vangelo si scontrano con un mondo che si dice ‘globalizzato’. Il termine non è esatto: il mondo è ‘globulizzato’. Il mondo non ha chiara l’attesa di una resurrezione che costruisca comunione. Il difetto penetra anche nel credente quando si costruisce come un globulo geloso ed invidioso, impenetrabile all’amore.L’assillo del profitto egoistico, l’utile, il ‘fregarsene’ costituiscono un mondo che abbandona l’Amore, schiavizzando realtà e persone. Incompleto è il credente «mercenario. Non è pastore, e a lui le pecore non appartengono. Se vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde». «Non gli importa delle pecore»: è simile ad un agente di commercio, stipendiato propagandista, in cerca di ignari clienti (proseliti) ai quali ‘appioppare’ un prodotto ingannevole. Il mondo ‘globulizzato’ non accoglie. «Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui». leggi tutto…

III DOMENICA DI PASQUA – ANNO B14 APRILE 2024

Atti,13-15.17-19; Salmo 4; 1Giovanni 2,1-5; Luca 24,35-48
Dal ‘Mi serve’ al ‘Mi piace’: questa è la Pasqua
In Gesù l’Antico Israele ha termine ed inizia il Nuovo popolo di Dio, Nuova Alleanza o Testamento. ‘È nuova Pasqua; l’antico è giunto a termine. La realtà disperde l’ombra: luce, non più tenebra’.
Non aggiungo quasi nulla alla Parola proposta dalla Liturgia festiva:
1. «Il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato il Santo e il Giusto. Avete ucciso l’autore della vita: convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati e quelli di tutto il mondo». Chi non segue questa verità «è bugiardo».
Non c’è da disperare: «se qualcuno ha peccato, abbiamo un Consolatore e Consigliere presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto».
L’autenticità del messaggio è confermata da Gesù che «aprì loro la mente per comprendere le Scritture»: «Così sta scritto». Le Scritture Sacre attestano che «il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù e noi ne siamo testimoni». leggi tutto…

07 APRILE 2024 – II DOMENICA DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA – Anno B

Atti degli Apostoli 4,32-37; Salmo 117 (118); 1Giovanni 5,1-6; Giovanni 20,19-31
Pace a voi
«Cristo è venuto ad annunciare Pace a voi tutti che siete in Cristo!». Il velo del Tempio di Gerusalemme si squarciò alla morte di Gesù e pose fine ad una Alleanza tra Dio e l’uomo incompleta; nella Resurrezione, iniziò una Alleanza e Missione nuova. L’Antica missione era ‘tramandare, trasmettere’; la Nuova Missione è ‘sequela’, seguire Gesù Cristo nel suo Vangelo, annuncio di giustificazione e di pace anche per chi, dentro di sé, è in guerra, eppur si dice fratello.
Il Vangelo si rende credibile proprio nel suo messaggio umanamente assurdo: amare chi ti mette in croce. Su questo è fondato il «Pace a voi», ripetuto da Gesù: leggi tutto…

31 marzo – Domenica di Pasqua – Resurrezione del Signore

Messa della notte: Romani 6,3-11; Salmo 117 (118); Marco 16,1-7
Messa del giorno: Atti 10,34a.37-43; Salmo 117 (118); Colossési 3,1-4; 1Corìnzi 5,6-8; Giovanni 20,1-9
«Gesù Cristo è Signore!»: è Risorto; è Qui.
Notte del Sabato Santo
“Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.
O notte beata. O notte veramente gloriosa.
Questa è la vera Pasqua”. È questa la fede dei credenti in Cristo che, fino a quella notte, «non avevano ancora compreso la Scrittura, che egli doveva risorgere dai morti».
Con il sorgere del sole nasce il Dies Domini, la Domenica:
Le donne, dubbiose, si domandarono: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Incredule, «alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande». leggi tutto…

La settimana santa: 24-31 marzo 2024

Ingresso di Gesù a Gerusalemme, Cena, Passione, Pasqua di Resurrezione
Quasi una cronologia

DOMENICA DELLE PALME: Gesù parte da Betania, passa da Betfage poco distante, presso il Monte degli Olivi dove piange su Gerusalemme; invia due discepoli a prendere un’asina ed il suo puledro.
I due discepoli vanno, slegano l’asina ed il puledro. A chi domanda spiegazioni, rispondono: «Il Signore ne ha bisogno». Gesù sale sul puledro; attorno a lui nasce la festa, apparente gloria di qualche ora: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Benedetto il Regno che viene!».
Entrando in Gerusalemme, Gesù, accetta l’esultanza dei semplici e dei bambini e riceve la disapprovazione dei potenti. Il complotto, contro Gesù, si fa forte e si organizza. Ben lo comprende Gesù che, la sera, esce dalla città con i Dodici e si reca di nuovo a Betania dove passa la notte.
Non è questa l’Ora di Gesù, non è un trionfo: momento di gloria donato da umili e fanciulli, senza il cuore malato. leggi tutto…

DOMENICA DELLE PALME – PASSIONE DEL SIGNORE – B 24 MARZO 2024

Marco11,1-10; Isaìa 50,4-7; Salmo 21; Filippési 2,6-11; Marco 14,1 – 15,47
«Gesù Cristo è Signore!»
“Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare”. Dal Cantico delle Creature di S. Francesco una riflessione: qualcuno si può sentir adeguato agli eventi della Cena, della Passione, della Morte e della Resurrezione di Gesù? Qualcuno ha la capacità di amare come Gesù ama?
Una giornata di popolo plaudente termina in promessa di tragedia. Non servono applausi a «Cristo Gesù, che, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma assunse una condizione di servo, diventando simile agli uomini».
«Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce». leggi tutto…

Le Lectio di Don Steno Santi